Articolo 54 – Contrasto verticale fra le Corti Siciliane –
Ormai Maturata Una Scelta Inevitabile

Con le sentenze nr. 515/2020 pubblicata il 29.9.20, nr. 521/2020 pubblicata il 30.09.2020 e nr. 525/2020 pubblicata il 01.10.2020 (le due ultime trattate dal nostro studio legale), il GUP della Corte Territoriale della Sicilia, ha accolto entrambe le tesi sostenute dai pensionati ricorrenti. E ciò, sia riguardo l’applicabilità, nel sistema misto, dell’aliquota del 44% in favore indistintamente di tutti i militari, che riguardo l’applicabilità dell’aliquota annuale del 2,93% per coloro che alla data del 31.12.1995 vantavano una anzianità di servizio utile inferiore ai 15 anni.

Le tre sentenze assumono particolare rilievo non solo per i dettagliati ed analitici riferimenti al conforme quadro giurisprudenziale delle Tre Sezioni della Corte Centrale, ma anche perché sottopongono ad un deciso vaglio critico le recentissime Sentenze nr. 40 e 43 della Sezione Giurisdizionale di Appello per la Regione Siciliana da cui si dissociano apertamente.

Stante il tenore delle statuizioni di primo grado (Leggere il testo), appare evidente la volontà del GUP di incardinare un contrasto interpretativo verticale che costringa la Sezione di Appello per la Sicilia a compiere le scelte giurisprudenziali che la questione ormai impone.

E come già preannunziato nel nostro articolo del 1° ottobre scorso, mentre da una parte permane la possibilità, che definirei fisiologica, di rimettere la Questione di Massima innanzi alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti Centrale, dall’altra, invece, sembra assumere maggior peso l’ipotesi di un cambio di orientamento, con allineamento alle nostre tesi, da parte della Corte di Appello per la Sicilia.

Infatti, non sarebbero di ostacolo ad un possibile mutamento interpretativo, varie circostanze, quali:

1°) il fatto che fra gli stessi GUP, uno solo si è pronunziato per la tesi interpretativa dell’INPS;

2°) che il contrasto verticale, tutto interno alle Corti Siciliane, pende inequivocabilmente e di gran lunga a favore delle tesi dei pensionati;

3°) che le Sentenze nr. 40 e 43, si pongono solo indirettamente in contrasto con la prevalente giurisprudenza di Appello, in quanto paiono assumere il carattere di semplice “opzione interpretativa” minoritaria e non di strumento di conflitto con la tesi maggioritaria;

4°) che, ancora, le Sentenze nr. 40 e 43 sono state assunte nel corso della stessa Camera di Consiglio del 16 luglio 2020;

5°) che quindi, anche se depositate in giorni diversi e redatte da due diversi giudici relatori, nella realtà pratica il decisum è il prodotto maturato in un unico contesto che è sempre giuridicamente rivedibile;

6°) che, infine, nulla di disdicevole conseguirebbe ad un mutamento di indirizzo ermeneutico, in quanto sarebbe semplicemente il prodotto, melius re perpensa di una rivalutazione interpretativa che lo porrebbe in linea con una giurisprudenza maggioritaria cui verrebbe a dare il suggello definitivo del requisito dell’uniformità.

Una volta descritto il nuovo scenario, restiamo in fiduciosa attesa che questo ulteriore passaggio venga presto a consumarsi innanzi alla Sezione Giurisdizionale di Appello per la Regione Siciliana, poi, non ci rimane che affrontare l’ultimo degli ostacoli, ancora tutto da definire, rappresentato dalla sussistenza o meno dei presupposti per un rinvio innanzi alla Corte Costituzionale.

Allegati

SENTENZA 521 DEL 2020 CORTE DEI CONTI REGIONE SICILIA

SENTENZA 525 DEL 2020 CORTE DEI CONTI REGIONE SICILIA

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Arezzo – 5 OTTOBRE 2020

Avv. Guido Chessa

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